Anticamente era in uso un sistema particolare per segnare i confini fra due proprietà. Il confine era individuato dalla linea passante dal punto di unione tra due alberi che venivano piantati nello stesso punto: essi diventavano fratelli indissolubilmente legati per tutta la loro lunga vita. Ho trovato alcuni esempi che un appassionato ha voluto trapiantare nel suo giardino:
Un ulivo ed un carrubbo cresciuti e sviluppatisi entro un spazio esiguo così rispettosi l'uno dell'altro..
Una inquadratura dove sembrano ballare il twist.
Due ulivi che sono stati integralmente potati per affronatre il trapianto. Le foglie appena nate ne confermano la riuscita, anche se gli alberi sono vecchietti...
Un balletto a tre..
Planimetria di una cascina
K.Jarrett, Jan Garbarek, C. Haden - Solara March
da 'Arbour Zena' with String Orchestra members of Radio Symphony Orchestra Stuttgart, -conductor: Mladen Gutesha
10 commenti:
Non sapevo questa cosa, oppure non me lo ricordavo. Sapevo che alcune piante, venivano piantate in fondo ai filari dell'uva, per fare da palo, tipo i ciliegi in Valpolicella o in altre zone (nella vecchia viticoltura). Adorabili ulivi (che soffrono molto a spostarli...).
Si, succedeva spesso dalle mie parti..Da noi si usava anche, per riparare le colture di limone o arance dal vento che porta anche l'aria salmastra e ne brucerebbe le infiorescenze, l'impianto di pini marittimi o cipressi che sono notevolmente piu' alti.Ancora oggi ne vedi file intere che segnano (per estesi appezzamenti) i confini..
Per quanto riguarda gli ulivi, ti diro': resistono abbastanza agli spostamenti. Ovviamente piu' sono giovani, piu' facile e indolore è l'espianto trapianto e bisogna saperlo fare. Ci sono professionisti in grado di di trattare le piante come fossero persone...
Sì, sì, se lo sposti bene, l'ulivo, potandolo come si deve, si riprende ... ci mette un po' (io ne ho spostato uno in giardino abbastanza giovane nel 2008, e deve ancora ricominciare a fare oliva, ma c'è, e questo è ciò che conta...).
Il segreto è sapere cavarlo via insieme atutta la zolla con le radici e poi sapergli dare l'acqua nel modo giusto..Ripeto ho visto trapiantare anche palme centenarie e vederle riprendersi come niente fosse successo..
Se la trovo, posto qualche foto di una palma a due tronchi(nata così) e poi trapiantata in altro posto. Sta benissimo!
Neanche io conoscevo o ricordavo questa procedura, ma in compenso sono grato per avere rivisto un carrubo, pianta rara dalle mie parti, anche se significativa per levscorribande giovanili di tanti della mia generazione.
Eh, il carrubbo è un albero che amo tanto: è maestoso, sempre verde e d'estate, sotto la sua ombra, si sta benissimo. I suoi frutti (durante la guerra se ne faceva farina per fare delle specie di focacce, come raccontavano i miei.. e se ne faceva largo consumo), nei negozi macrobiotici, vanno a ruba!
Da piccolo qualche volta, li ho raccolti ma con un sacco prendevi niente..Molto di piu' guadagnavi con un sacco di mandorle.
Ogni volta che vedo una di queste planimetrie mi viene in mente quell'idea di cascina-città-stato, rifugio per le persone libere e intelligenti in fuga da questo mondo escrementizio...
A proposito di città-stato mi hai fatto venire in mente le Polis, dell'antica Grecia quando la Grecia era la piu' fiorente civiltà del Mediterraneo..Altri tempi..
Bellissime foto. Complimenti per questi spunti di cultura contadina Magno-Greca. Io, in più, suggerirei di evitare, accuratamente, quelle potature drastiche (Alla barese?) che fanno ... piangere gli alberi e non solo. Già nel secolo scorso famosi poeti hanno denunciato il vizio Italiano (Ma anche Francese) delle potature drastiche degli alberi. London docet. Ciao.
Si tratta di alberi trapiantati: fanno delle potature cosi radicali solo in quel caso.No so bene il motivo, ma mi hai fatto venire l'idea di approfondire..Un caro saluto a te.
Posta un commento